Cos’è il digiuno intermittente? Aiuta davvero a dimagrire?

Si sente parlare molto di digiuno intermittente, in tanti assicurano che è uno dei metodi per dimagrire più efficaci e semplici da seguire. C’è però ancora tanta confusione attorno a questo metodo, così è opportuno chiedersi un paio di domande: cos’è il digiuno intermittente? E’ pericoloso per la salute? Si perde davvero peso? Andiamo a scoprirlo in questo articolo.

Cos’è il digiuno intermittente?

Sono numerosi gli studi che indicano come un digiuno “parziale” durante la giornata possa apportare diversi benefici al nostro corpo. Una buona abitudine potrebbe quindi essere quella di stabilire un tempo di 12 ore di digiuno durante la giornata. Sembrerebbe un periodo troppo lungo ma, a pensarci bene, non è affatto così: basti pensare al periodo di tempo che si può ricavare tra le 20 (cena) e ad esempio le 8 (prima colazione). Il metabolismo deve essere stimolato per un periodo di almeno 10-12 ore e farlo durante la notte (quando è più lento) è probabilmente la scelta migliore.

E’ importante ricordare che quando si parla di digiuno intermittente bisogna seguire un regime senza deroghe: insomma, in queste 12 ore non si deve mangiare nulla: sappiate, quindi, che gli spuntini di mezzanotte, un semplice biscotto, una caramella, devono scomparire se non si vuole vanificare lo sforzo.

Una variante interessante è quella di dedicare un giorno alla settimana ad un “semi-digiuno“: in 24 ore ci si può alimentare solo attraverso succhi vegetali (ad esempio per la prima colazione), ed evitare così i pasti ricchi. A cena o a pranzo si dovrebbe così puntare su verdure non amidacee, con condimenti minimi (un filo d’olio), qualche erba aromatica, spezie e un po’ di limone. Acqua, té e tisane possono entrare senza alcun problema in queste 24 ore di digiuno dove non sono ammessi: cereali, frutta, legumi, alcolici, legumi e tutti gli alimenti con fonti proteiche, quindi formaggi, carne, uova e pesce.

I vantaggi del digiuno intermittente

Ma perché il digiuno intermittente è positivo per il nostro organismo? La chiave di tutto è proprio il nostro Dna: il corpo umano è predisposto per resistere a periodi di prolungata carestia e, di conseguenza, qualsiasi eccesso di grassi e altre sostanze nutrienti può provocare infiammazioni. Come la maggior parte di voi già saprà, l’energia è accumulata nei tessuti adiposi quando c’è abbondanza di cibo, ed è pronta ad essere sprigionata per arrivare ai vari tessuti in caso di necessità. Insomma, il nostro stile di vita, con abbuffate continue, ci porta ad accumulare grasso.

Il digiuno intermittente, breve per sua natura, attiva le sirtuine: queste proteine sono incaricate di trasportare queste riserve di grasso fino al sangue. Insomma, è così che si riesce a ricevere energia anche quando si resta a digiuno. Ma le sirtuine apportano anche altri benefici: inibisce, in particolare, tutti i processi infiammatori, andando a rallentare perfino i geni dell’invecchiamento. C’è quindi una generazione massiccia di antiossidanti che si unisce ad una restrizione calorica che è ugualmente positiva per il nostro corpo: gli organi ringiovaniscono e aumentano la loro resistenza alle malattie.

Sì, avete letto bene: oltre a ritrovare il proprio peso forma, seguendo il regime del digiuno intermittente, non solo si possono evitare malattie, ma si invecchia più lentamente aumentando quindi la longevità. Incredibile, vero?

Il digiuno intermittente è pericoloso?

Quando spuntano metodi di qualsiasi genere di cui si sente parlare da non professionisti o semplicemente leggendo su internet, è opportuno sempre andare con cautela. Un consiglio che vale per qualsiasi ambito, basti pensare ai metodi che promettono di generare vincite a volontà in tutti i casino online legali. Allora bisogna fare attenzione e chiedere sempre un parere medico prima di cominciare un percorso del genere: privarsi di cibo è una pratica che non può essere seguita da bambini o donne incinte, dagli anziani, da persone che hanno già sofferto di anoressia (o altre patologie legate all’alimentazioni) o da chi deve già fare i conti con una malattia grave.